Lo “stupore” nelle serate a cura del Gruppo Prevenzione Dipendenze
Esistono ancora esperienze di cui meravigliarsi e da condividere con gli altri? La risposta, per fortuna, è affermativa e il Gruppo Prevenzione Dipendenze ha organizzato un ciclo di incontri dal titolo “Lo stupore… che anima e si esprime…” proprio per riflettere su questo sentimento attraverso racconti personali. Il secondo appuntamento si è svolto presso Il Pertini mercoledì 21 febbraio e ha proposto testimonianze attraverso gli “incontri” e la “fotografia”.
Anna Maria Belli del GPD ha introdotto la serata, sottolineando il valore di questa iniziativa per far conoscere realtà e figure del territorio che hanno storie edificanti da divulgare. L’Assessore comunale al Welfare e Centralità della Persona Riccardo Visentin, presente alla serata, ha preceduto la testimonianza di tre ragazze che hanno narrato la propria esperienza alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, evento svoltosi all’inizio dello scorso mese di agosto. Il Comune di Cinisello Balsamo aveva affidato al gruppo di giovani del territorio una bandiera della città per portarla nella capitale portoghese come segno distintivo. La professoressa Rosaria Molteni, moderatrice dell’incontro, ha tracciato un quadro introduttivo sulla storia della Giornata Mondiale della Gioventù, appuntamento nato alla metà degli anni Ottanta per intuizione di Papa Giovanni Paolo II.
Alessia, Gaia e Rita, rispettivamente 24, 18 e 23 anni hanno descritto il proprio stupore sperimentato durante l’esperienza in Portogallo. La narrazione è avvenuta in una maniera particolarmente originale. Alcuni oggetti erano stati collocati in precedenza nella sala e le ragazze hanno invitato gli spettatori a portarli al tavolo dei relatori uno alla volta per spiegarne il significato e costruire il loro racconto. Una maglietta della Diocesi di Milano è stata indossata per farsi riconoscere nella folla, così come un cappellino che caratterizzava i giovani italiani. Un libro su Santa Eulalia, una martire spagnola, e un quaderno hanno rappresentato la dimensione spirituale dell’esperienza. Alcuni palloncini colorati sono stati il simbolo dell’accoglienza della popolazione portoghese, in particolare quella dei cittadini di un piccolo centro urbano vicino a Porto che ha aperto le proprie abitazioni ai ragazzi italiani. Una radiolina è stata lo strumento attraverso cui i partecipanti all’evento hanno potuto ascoltare la traduzione in italiano dallo spagnolo, la lingua in cui comunicava Papa Francesco durante i suoi interventi. Infine, alcune chiavi di Casa Betania (un luogo aperto alla convivenza dei giovani presso la parrocchia della Sacra Famiglia) e un caricatore di un cellulare hanno trasmesso il concetto della condivisione e della necessità di “tenere accesso” l’entusiasmo e lo stupore maturati durante il viaggio in Portogallo.
La seconda parte della serata è stata dedicata alla “fotografia” attraverso la testimonianza di Federico Caserio, fotografo per passione ed esploratore, in un certo senso, di ciò che non può essere raggiunto a occhio nudo. La sua attrazione per le immagini nasce a 13-14 anni da una foto di un paesaggio esposta in una vetrina. Da allora il fascino per il linguaggio filtrato attraverso l’obiettivo della macchina fotografica l’ha portato a sperimentare particolari tecniche, sfruttando anche l’aiuto di un microscopio. Sono state proiettate una serie di immagini del Parco GruBrìa (l’area precedentemente denominata Parco Grugnotorto Villoresi). Campi di papaveri, dettagli più ravvicinati dei petali rossi, dei fiordalisi e di alcuni pappagallini appollaiati sui rami di un albero hanno reso poetico un paesaggio che dista a pochi chilometri dalle nostre case e che raramente abbiamo considerato così suggestivo. Successivamente sono stati mostrati particolari di altri fiori, di insetti e di minerali, partendo da dettagli visti al microscopio per andare poi a svelare, con estrema sorpresa da parte dei partecipanti, i soggetti rappresentati: uno splendido mosaico multicolore si è rivelato essere l’ala di una farfalla, mentre alcune sfere ravvicinate costituivano i particolari di una Phillipsite. Non è mancata nemmeno la sensibilità rivolta ai cambiamenti climatici con la foto di un lago alpino in Valle d’Aosta vent’anni fa comparata a un’immagine più recente dello stesso scenario: a distanza di due decenni il bacino si è quasi prosciugato per lo stupore, questa volta amaro, da parte degli spettatori.
Il prossimo appuntamento del GPD è in programma mercoledì 6 marzo ancora al Pertini per conoscere lo stupore come base pedagogica e attraverso il giornalismo.