Scuola in agitazione. Gli studenti del Cartesio annunciano un sit-in
di Carla Tanzi
Questa mattina gli studenti dell’Istituto Cartesio, Parco Nord, hanno indetto uno sciopero. Un sit-in ordinato, controllato e regolamentato per richiamare l’attenzione della dirigenza scolastica che a loro dire non dedicherebbe le dovute attenzioni a quelli che “non sono numeri di iscrizione bensì studenti”.
I motivi dell’agitazione riguardano l’annullamento, secondo gli studenti immotivato, di tutti i viaggi di Istruzione. Nonostante l’approvazione del collegio docenti e del consiglio di istituto – fanno sapere i ragazzi – l’organizzazione dei viaggi è avvenuta solo dopo la metà di gennaio, presentando alle classi programmi di viaggio inesistenti, prezzi senza giustificativi, modalità di trasporto improponibili. A queste condizioni qualcuno ha dovuto rinunciarvi, queste rinunce sarebbero state utilizzate, dalla dirigente scolastica -secondo l’accusa – come motivazione per annullare tutte le visite di istruzione; anche quelle già concordate e pagate. Una decisione giudicata arbitraria che non sarebbe stata nemmeno deliberata dal consiglio di istituto, esautorato della sua funzione.
Dopo l’annullamento -confermano gli studenti – non è stata nemmeno comunicata quale sarà la modalità di rimborso né a chi dovranno chiedere le famiglie per ottenerlo. “Noi abbiamo pagato tempestivamente e nonostante ciò la scuola non propone alcun rimedio”, questa la dichiarazione di un membro della componente genitori del consiglio di istituto.
Ma ci sono altre rimostranze da parte degli studenti, e gli stessi colgono l’occasione di questo sit-in per rimarcarle: mancata manutenzione dello stabile, finestre nelle classi chiuse con lo scotch e riparate solo in pieno inverno dopo mesi di richieste, infiltrazioni di acqua che hanno rovinato i pannelli nuovi del soffitto, gli stessi pannelli che spesso si staccano e cadono, secchi in palestra per la raccolta dell’acqua piovana. Servizi igienici praticamente inagibili.
Mancato utilizzo del contributo volontario versato dalle famiglie; un contributo volontario che dovrebbe andare a migliorare l’offerta formativa ma che oramai, da anni, resta nelle casse della scuola e non ne viene giustificato alcun utilizzo in trasparenza. E tutte le famiglie sanno che il contributo volontario è la maggior spesa in conto alle famiglie dopo quella sostenuta per l’acquisto dei libri di testo.
Bando distributori automatici approvato in consiglio ma mai realizzato. La scuola non dispone di luogo di ristoro o distributori di acqua. Queste solo alcune delle motivazioni sollevate dagli studenti. Ragazzi che hanno deciso che è il momento di dire basta a tutto ciò e che chiedono solo di poter studiare in un ambiente consono dove vengano riconosciuti attori principali e non comparse.
Il sit-in si svolgerà domani in maniera ordinata, ragazzi seduti nei corridoi dell’istituto che mostreranno contrarietà al sistema con la loro presenza fisica, senza disturbare chi ha scelto di non aderire e di fare comunque lezione. Norme di comportamento prestabilite (no musica, no giri nei corridoi, no sigarette, silenzio rispettoso). Gli studenti ci sono, pensano e valutano e chiedono solo di poter collaborare con la scuola. La protesta proseguirà – dicono i ragazzi – fino a che la dirigente scolastica non darà a Studenti e Famiglie l’attenzione che meritano.