Scompare Davide Viganò, una vita di impegno e e amore per la città
Davide Viganò non c’è più. Una malattia rapida e micidiale l’ha strappato all’amore dei suoi cari e all’affetto della nostra comunità. La comunità di cui parlo in questo caso è quella del giornale che dirigo da quattro anni a questa parte. Perché Davide era un nostro amico e compagno. Negli ultimi mesi ci frequentava più spesso perché stava preparando la sua biografia.
Aveva quasi terminato di scriverla e voleva diventasse un libro e c’era quasi riuscito. Insistevo con lui sul fatto che avremmo dovuto presentarlo insieme quel libro, in primavera e che si dovesse dare una mossa perché Aprile è il nostro mese, quello dei progressisti, degli antifascisti. Lui però, essendo un perfezionista, diceva che avrebbe impiegato il tempo necessario.
Ci teneva che la sua vicenda umana e politica fosse raccontata nei dettagli e con rigore. Già il rigore, quell’aurea somatica che accompagna quelli che provengono da una certa storia politica, insieme con la dignità e quell’idea che il bene comune stia sempre sopra tutti gli altri interessi particolari. Era orgoglioso Davide di quello che aveva fatto nella vita, della sua famiglia, dello studio, del lavoro e poi dell’impegno civile da assessore e ancora da fondatore del Consorzio il Sole, quella bella e fortunata iniziativa sociale che ha compiuto vent’anni e che incontra davvero tanti bisogni della cittadinanza ancora oggi.
L’ultima volta che abbiamo parlato, qualche giorno fa, si discuteva del nostro giornale, mi dava consigli e sapeva ascoltare. Veniva spesso la mattina, con garbo e un sorriso a lavorare al suo libro e mi chiedeva se per caso provocasse disturbo al mio lavoro. E come si può pensare una cosa del genere, rispondevo. Starei ore ad ascoltare le tue storie caro Davide. Peccato per il libro, magari qualcuno lo pubblicherà. Lo speriamo tutti.
Avrei voluto presentarlo con te, scrivevi anche piuttosto bene caro Davide. Parola di collega. E poi ci sono cose, tante cose, che non conosco di Davide perché non vivo a Cinisello Balsamo ma ho intuito subito che si tratta di persona eccellente. Sono certo che in queste ore di dolore e tristezza saranno in tanti a voler raccontare anche un solo episodio della vita di un uomo speciale e della sua città.
Un commento
“Ora Van Loon si sta preparando piano al suo ultimo viaggio, i bagagli già pronti da tempo, come ogni uomo prudente, o meglio, il bagaglio, quello consueto, di un semplice o un saggio, cioè poco o niente… Quanti anni, giorno per giorno, dobbiamo vivere con uno per capire cosa gli nasca in testa o cosa voglia o chi è…”. Queste le parole del bellissimo brano “Van Loon” che Francesco Guccini ha dedicato a suo padre e che a me ricorda il mio. E quando ho conosciuto Davide, il suo sorriso e il suo sguardo di persona buona mi ricordavano mio padre. Grazie al nostro direttore per queste parole dalle quali risulta chiaro che chi ha incrociato Davide nel suo cammino non può che serbare di lui un bellissimo ricordo. C’è più di un episodio che potrei raccontare, mi limiterò a ricordare il suo sguardo stupito e felice quando lo sorprendemmo mostrandogli la copia del registro di scuola con i suoi voti alle elementari (e che bei voti!), che trovammo per caso nel corso di una ricerca negli archivi scolastici. Ci teneva molto al libro che stava ultimando e che mi auguro possa essere pubblicato al più presto. Ciao Davide.