Tariffe centri estivi. La giunta tenta di chiarire ma i dubbi aumentano
Sale la tensione dopo la notizia dell’aumento delle tariffe dei centri estivi a partire da quest’anno. Il bando pubblicato dal comune per individuare i soggetti gestori del servizio contiene aumenti della tariffa settimanale per bambino (dai 5 ai 14 anni) fino a 130 euro. E su questa cifra le opposizioni danno battaglia, denunciando un aumento esagerato visti i 79 euro a settimana dell’anno scorso.
Non è così secondo la giunta di destra perché dal 2020 è in vigore una nuova formula di “progettazione partecipata” con le associazioni che gestiscono il servizio, alle quali è lasciata la discrezionalità di fare il prezzo mentre il comune mette gli spazi e le risorse per pagare gli educatori per i bimbi disabili.
“Saranno dunque le stesse associazioni a definire la quota di partecipazione delle famiglie, in modo discrezionale, a copertura del servizio offerto, che non potrà superare il tetto massimo fissato dal bando 2024 a 130 euro, in nome dell’’autonomia decisionale di ciascuna organizzazione”, spiega Maria Gabriella Fumagalli, assessore all’Educazione e formazione.
“Come si fa a dire che il costo delle proposte è aumentato, quando ancora non si è chiuso il bando di assegnazione degli spazi e non sappiamo ancora quali saranno le attività che verranno proposte e di conseguenza quale sarà la quota di partecipazione delle famiglie? “, continua l’assessora.
In ogni caso l’aumento fino a 130 euro a bambino è un fatto possibile e previsto dal bando, vista la discrezionalità lasciata ai gestori del servizio. E un costo del genere rappresenta comunque un aumento inedito a carico delle famiglie.