Con la bandiera palestinese al 25 Aprile, identificati dai carabinieri
Sventolano una bandiera della Palestina al corteo del 25 Aprile e vengono identificati dai carabinieri. Accade a Bresso durante la celebrazione istituzionale della festa di Liberazione. I militari che presidiavano l’evento hanno deciso di intervenire sulla base di una circolare del ministero degli Interni e identificare le persone che in quel momento, senza aver compiuto alcun atto di disturbo o violenza, esponevano il vessillo palestinese in segno di solidarietà con il popolo di Gaza e di protesta per il mancato cessate il fuoco in Medioriente.
Protestano le forze del centrosinistra bressese che in una nota esprimono indignazione per “l’atteggiamento tenuto delle forze dell’ordine conseguente la direttiva ministeriale. La manifestazione si è svolta in modo pacifico e sereno, senza che ci fosse la minima necessità o motivazione per conoscere le identità di persone che liberamente manifestavano il loro pensiero, solamente perché tenevano in mano una bandiera palestinese”, scrivono in una nota.
“Siamo profondamente indignati per tutto quello che sta accadendo in Palestina e rivendichiamo pubblicamente la possibilità di manifestare la nostra solidarietà per i bambini, le donne e tutti gli esseri umani che ogni giorno vengono uccisi”.
“Siamo altresì indignati che il Ministero, in quanto autorità decisionale, sia così efficiente nell’identificare persone che manifestano dissenso contro l’attuale governo e le sue posizioni politiche. Persone che solidarizzano con il popolo palestinese, ma anche persone che gridano “Viva l’Italia Antifascista” nei teatri vengono prontamente identificate, mentre fascisti dichiarati che si trovano a commemorare morti connessi al passato regime o agli anni del terrorismo non vengono trattati nello stesso modo. Urlare e tendere il braccio urlando “presente!” è reputato, dal Ministero, meno degno di attenzione che esibire i colori palestinesi”.
“Il fatto che ormai anche nel nostro Paese non si possa più liberamente manifestare il proprio dissenso ci preoccupa per la tenuta democratica delle liberte collettive e personali. Ci preoccupa questa doppiezza di trattamento che confonde comportamenti democratici e non, fallendo nel tutelare i primi e nel reprimere i secondi”, conclude la nota firmata da PD, Sinistra Unita bressese, Patto Civico – Bresso e Alleanza Verdi Sinistra