Sesto, crisi senza fine. Scappa anche Coca Cola e la giunta tace
Dopo Campari anche Coca Cola scappa da Sesto San Giovanni per migrare a Milano. Un’altra cattiva notizia per l’ex città delle fabbriche che continua a perdere pezzi senza che la giunta di destra batta un colpo, né il sindaco leghista Roberto Di Stefano, molto attivo sui social per lanciare la candidatura della ex Silvia Sardone, reagisca in qualche modo alla fuga dei grandi gruppi industriali dalla città.
Una città che ha recentemente perso anche la sede universitaria della Statale, trasferitasi anch’essa nel capoluogo, così come è stato anche per Campari e che vede ancora col binocolo la realizzazione della Città della Ricerca e della Salute nelle aree della ex Falck. Un mega-progetto da cui, dicono le istituzioni di ogni livello, non si torna indietro ma che è ancora in alto mare, visto che una parte dei terreni non è stata bonificata.
Sconsolato ed appuntito il giudizio dell’ex sindaco Giorgio Oldrini, dopo l’ultima sconfitta della città. “Fuga da Sesto San Giovanni, ormai è un esodo – scrive sui social – Prima Geas basket che non trova la possibilità di fare il proprio palazzetto e deve emigrare. Poi l’Università statale che trasloca a Milano dalla nostra piazza Montanelli. Era arrivata a Sesto con un Piano integrato voluto da Filippo Penati e da me inaugurata. Quindi la Campari annuncia che si trasferirà a Milano. Era arrivata con un accordo stipulato quando ero sindaco. Oggi la notizia è che la Coca Cola se ne va nell’edificio di Renzo Piano a Milano. Lo dico e lo registro con dolore, perché voglio bene a Sesto e, al di là di chi la governa, è la mia città. Ma quello che mi stupisce è il silenzio di sindaco e giunta. Malintesi con il Geas, incontro con la Statale mesi dopo l’annuncio della partenza, nessun contatto con Campari e, credo, con Coca Cola. Come se questo esodo non interessasse questa Amministrazione. Che peccato”.