22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Il sindaco social inciampa sui gessetti. Il suo post travolto dal dissenso

Il post di denuncia in cui Giacomo Ghilardi ha mostrato delle foto con le scritte offensive, tracciate contro di lui con dei gessetti sull’asfalto nei pressi del comune, è forse il primo scivolone social del sindaco da 6 anni a questa parte. Credo di non sbagliare se dico che Ghilardi si immaginava di incassare soltanto moltissimi attestati di solidarietà (aggiungiamo anche il nostro noi de La Città perché gli insulti vanno condannati sempre, chiunque ne sia l’oggetto) anche se così non è andata. Un fiume di commenti ha travolto la bacheca del primo cittadino, che ha incassato il sostegno di alcuni fans, ma ha dovuto assistere a un fatto inedito per la sua vittoriosa e permanente campagna social: la presenza sostanziosa e combattiva di un inatteso dissenso.

Non è piaciuto a moltissimi il post nel quale, oltre a denunciare gli insulti subiti, Ghilardi accostava la presenza delle scritte infamanti tracciate col gesso, alla manifestazione tenutasi nella stessa zona qualche ora prima contro gli aumenti delle tariffe dei centri estivi comunali. Durante il sit-in erano apparsi gessetti colorati, usati dai bambini per i disegni di arcobaleni, soli e nuvole, sull’asfalto. E non certo per realizzare le irripetibili parolacce contro di lui. Così, contando sul sostegno incondizionato della solita platea di vivaci followers, ha attaccato a scrivere di strumentalizzazione della sinistra con queste esatte parole:

“Nei giorni scorsi sono state rinvenute queste nuove pesanti offese verso il sottoscritto nei pressi del centro Pertini e adiacenti al Polifunzionale del Comune, spazi utilizzati, sabato pomeriggio, per un sit-in, organizzato da alcuni genitori con il supporto della politica di sinistra. Per l’occasione, come anche specificato da alcuni organizzatori, oltre ai comizi, sono stati utilizzati dei materiali da cartoleria per scrivere degli slogan su alcuni cartelloni e sono stati portati dei gessetti colorati, per fini non ancora chiari. Guarda caso, proprio nella serata di sabato, sono apparse delle scritte sulla pavimentazione pubblica delle scritte di protesta sotto il Palazzo municipale utilizzando i gessetti portati da casa. Più vicino ai luoghi della manifestazione invece sono state rinvenute, oltre ad altri beceri slogan, delle scritte recanti insulti come Cog…ne e Put…na, riferiti al sottoscritto.”.

Frasi inequivocabili, poco o per nulla interpretabili, nemmeno con un triplo carpiato da ribaltamento di frittata. E così è partita la sfilza di commenti agguerriti e contrariati. Forse esiste una parte sempre più rumorosa di cittadinanza che non condivide la politica della giunta di destra e nemmeno il modo in cui la comunica. E a questo punto pare evidente che esista.

“Poteva denunciare pubblicamente il fatto senza tirare in ballo il sit in. Quello che è stato scritto (a terra) è vergognoso e va punito ma non era necessario collegarlo a sabato, punto di vista personale”, scrive un utente. “Le consiglio vivamente di dare una lettura al suo comunicato stampa. Lei e solo lei sta strumentalizzando la cosa”, incalza un altro. “L’unico che ha strumentalizzato il sit-in di sabato, legandolo alla politica è lei (e chi le scrive i comunicati orrendi). Il problema qui, è che non avete accantonato i soldi per aiutare le famiglie con la mensa dei centri estivi. Niente altro”, afferma un altro ancora. E così via.

E sono in molti a ricordare al sindaco che oltre la “guerra dei gessetti” c’è il grande non detto, da parte sua, di questa vicenda. Ovvero il motivo per cui decine di famiglie protestano sotto il comune. Ed è forse quella la questione che andrebbe discussa.

Fabrizio Vangelista

Giornalista, scrittore. Direttore de La Città

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