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Slogan contro migranti e politiche green. La corsa della destra che minaccia l’UE
E’ una Lega più che mai sovranista e decisamente piombata a destra quella che si appresta ad affrontare il voto europeo. A guidare la lista dei candidati del carroccio c’è Silvia Sardone, europarlamentare uscente, ex compagna di vita del sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, anche lui leghista con un passato in Forza Italia. Qualche tempo fa allestito una piazza cittadina per inaugurare alla Sardone la campagna elettorale con tanto di comizio con Salvini e il comico milanese Pucci. Parole d’ordine: quei cattivoni degli islamici contro i quali è ormai tolleranza zero.
A darle man forte nelle liste della circoscrizione Nord Ovest, un altro europarlamentare uscente che si è fatto conoscere a Bruxelles grazie ai suoi cartellini rossi, fischietti e scarpe battute sui banchi dell’opposizione. Un talento italiano da esportazione che tutta Europa ci invidia, o forse no. Quell’Angelo Ciocca, da San Genesio e Uniti (piccolissimo comune del Pavese), da cui ha iniziato una cavalcata inattesa solo qualche anno fa. Nel suo mirino i soliti immigrati clandestini ma anche le normative UE, specie quelle green, a suo avviso assolutamente insensate. E poi, ultimo alla lista, si va sul sicuro, in quanto a parole d’ordine di estrema destra, con l’ormai celeberrimo generale Vannacci, capolista nella circoscrizione del Centro Italia. Una Lega di destra che vive con grande difficoltà la supremazia di Fratelli d’Italia e teme ora il sorpasso anche da parte di Forza Italia. A Cinisello Balsamo è il partito che esprime il sindaco Giacomo Ghilardi, tra i fedelissimi di Matteo Salvini nella zona del milanese e coordinatore dei sindaci leghisti lombardi. Anche lui osserverà con molta attenzione i risultati delle urne e le ricadute, se ci saranno, nella nostra città.
Forza Italia diventa insidiosa anche per la scelta di candidare Letizia Moratti, in seconda posizione dopo Antonio Tajani. L’ex sindaca di Milano gode ancora di una certa autorevolezza e di un buon seguito. C’è poi la presenza nelle liste di Forza Italia di due ex leghisti della prima ora: l’ex governatore piemontese Roberto Cota e il lombardo Marco Reguzzoni. Cognomi che evocano altre epoche, in cui dalle parti di via Bellerio si adorava il dio Po. In casa di Fratelli d’Italia l’atmosfera è invece distesa, di chi si attende il pieno di voti e di preferenze e di poter sugellare l’ottima stagione politica di Giorgia Meloni, detta Giorgia capolista anche nel Nord Ovest. Carlo Fidanza, europarlamentare uscente è l’uomo di punta degli ex missini. Nulla sembra scalfirlo. Nemmeno una condanna patteggiata ad un anno e quattro mesi per una vicenda di corruzione. La pena è stata sospesa e Fidanza non è stato interdetto dai pubblici uffici tanto da potersi ricandidare.
Venne invece archiviata l’inchiesta che lo riguardava sui presunti finanziamenti illeciti al partito. Stessa tempra di ferro per un’altra vecchia conoscenza della politica lombarda, Mario Mantovani (73 anni): un passato infinito in Forza Italia, di cui è stato sottosegretario senatore, vice presidente di Regione Lombardia e più volte sindaco di Arconate. Nel 2015 era stato arrestato per corruzione, concussione e turbativa d’asta ma poi venne assolto. Ora è di nuovo presentabile, più vispo che mai.