“Luogo di spaccio” e “famiglie di basso livello culturale”. L’autogol della giunta sul Fornasè
“Aree di verde abbandonato spesso luogo di spaccio, scelto da un sottobosco di piccola delinquenza”. E ancora “una sorta di quartiere dormitorio caratterizzato da una forte presenza di edilizia residenziale pubblica (176 alloggi, il 100% di case popolari presenti sul territorio comunale) con alta concentrazione di singoli e famiglie con precarietà economica, fragilità relazionale e basso livello culturale”. Sono le parole che definiscono il quartiere Fornasè di Cormano, contenute in una delibera, un atto amministrativo in piena regola, con la quale la giunta di destra assegna la gestione degli orti condivisi ad un’associazione.
Parole che hanno scatenato la polemica delle opposizioni, nei giorni roventi della campagna elettorale che precede il voto amministrativo dell’8 e 9 giugno. Parole scritte nero su bianco in una delibera (la numero 86 del 20-5-2024) utilizzate dalla giunta per descrivere le condizioni del quartiere a nord di Cormano, da sempre oggetto di critiche e polemiche politiche.
Parole che pesano parecchio e sembrano rappresentare un autogol, un passo falso dell’amministrazione alla vigilia del voto. C’è chi sottolinea lo scarso rispetto della destra per i residenti del rione, definiti “di basso livello culturale”. E chi sottolinea come, nonostante cinque anni di amministrazione e di proclami securitari, persista un problema così evidente di verde abbandonato allo spaccio, come si legge chiaramente nella delibera.