Annullata la Festa della Repubblica. E Cormano diventa un caso nazionale
A Cormano una folla pacifica con le bandiere tricolori ha preso parte nella mattinata di ieri, domenica 2 Giugno, al presidio indetto da Anpi per la Festa delle Repubblica, dopo che il sindaco Luigi Magistro ha inspiegabilmente deciso di annullare la celebrazione istituzionale. “Per non rischiare strumentalizzazioni su una data così importante per la nostra comunità”, è stata la motivazione ufficiale del primo cittadino, riferendosi al voto del prossimo week end in cui si gioca la rielezione.
In realtà nella giornata, intervistato dal Tg3, Magistro ha parlato delle pressioni della sinistra che lo avrebbero convinto a cancellare l’impegno istituzionale, visto che già nel recente passato gli avversari avrebbero segnalato alla Agcom comportamenti non adatti da parte della giunta in tempi di par condicio.
Le motivazioni del sindaco tuttavia non sembrano convincere i più. A cominciare dai media. Molte le testate nazionali che hanno ripreso la notizia di Cormano, unico comune italiano a non aver celebrato il 2 Giugno. Molta incredulità anche da parte di personalità delle istituzioni e della politica intervenute domenica al presidio
Tanta le delusione da parte dei cormanesi arrivati in piazza scurati, sotto il comune, per manifestare il proprio dissenso, memori di altre stagioni in cui il 2 Giungo era anche l’occasione per conferire le civiche benemerenze. Evaldo Porro, referente locale di Anpi, il suo l’unico intervento in pubblico, ha parlato di decisione immotivata: “La festa della Repubblica è di tutti”.
Mentre in piazza si protestava, il sindaco ha partecipato all’incontro tradizionale con il Prefetto di Milano per poi, nel pomeriggio, dedicarsi alla campagna elettorale con la festa della coalizione del centrodestra in un parco cittadino. In serata ha poi pubblicato un video sui social dove ha denunciato l’alto tasso di “odio” che si respira nella campagna elettorale incolpando la sinistra per il clima che si p venuto a creare.