23 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Centri estivi, sottovalutati i bisogni delle famiglie. Il comune torni regista

di Daniela Gasparini

Arrivata l’estate, appena i bambini hanno cantato “è finita la scuola, una bella parola …” si apre il “problema” per le famiglie. L’estate rappresenta un periodo critico per molti genitori lavoratori, costretti a confrontarsi ogni anno con la chiusura delle scuole. In Italia, questo periodo di chiusura scolastica dura circa 12 settimane, molto di più rispetto alle 6/8 settimane previste in Germania, Francia o Regno Unito. Anche quando una coppia di genitori riesce a sfalsare parzialmente le proprie ferie, spesso non può coprire interamente questo lungo periodo di inattività scolastica.  

Oltre al problema educativo che comporta una così lunga pausa scolastica per i bambini più piccoli, c’è il problema logistico, “oddio, dove lo lascio?”. Diventa quindi fondamentale trovare soluzioni alternative, che spaziano tra l’affidamento ai nonni, l’assunzione di baby sitter e l’iscrizione ai Centri Estivi, quest’ultima opzione risultando la più ricercata dalle famiglie. 

Solo a Cinisello Balsamo, i bambini in età tra 0 e 14 anni sono ca. 9.800 di cui 4000 ca. tra 0/6 anni.  

Recentemente, il Consiglio dei ministri ha rifinanziato e incrementato di 2 milioni di euro i fondi per i Centri Estivi, destinando un totale di 60 milioni ai Comuni per supportare le famiglie con questo importante strumento.  

Tuttavia, l’assessore all’educazione e il Sindaco – nonostante le frequenti visite alle scuole – sembrano aver sottovalutato le necessità delle famiglie e dei bambini durante il lungo periodo di chiusura estiva. Non risulta, infatti, che siano stati sviluppati progetti concreti per ottenere i finanziamenti statali destinati ai comuni per organizzare i Centri Estivi a Cinisello Balsamo, né sembra esserci una regia del Comune per garantire ai bambini e agli adolescenti un periodo estivo ricco di esperienze ludiche, sportive ed educative, con particolare attenzione a chi necessita di maggior supporto. Un impegno che vada oltre alla cura e che impegni l’istituzione nella sua responsabilità educativa e culturale soprattutto per garantire pari opportunità a tutti i bambini e bambine.  

Vanno ringraziate le associazioni e realtà sportive che in questi anni, insieme agli oratori, hanno garantito una risposta ai bisogni di famiglie e bambini. Ma servirebbe un ruolo più attivo del Comune per armonizzare, nel corso di tutto l’anno, i rapporti tra genitori, scuola e territorio.  

Negli anni in cui ero assessore all’educazione e poi sindaca, l’estate era caratterizzata da una proposta variegata: Centri Estivi comunali con educatori professionisti, colonie a Pietra Ligure, settimane ai Corni di Canzo, vacanze all’estero in Spagna o Praga e incontri tra adolescenti di diverse nazionalità a Cinisello, parco-teatro. Inoltre, esisteva una collaborazione educativa con gli oratori locali.  

Oggi, in un contesto segnato da dati preoccupanti su disagio minorile, bullismo, violenze e povertà educativa, è urgente un nuovo investimento su bambini e adolescenti, e il conflitto tra amministrazione e genitori sui Centri Estivi è il segnale che qualcosa non va! Sarebbe necessario che il sindaco e l’assessore aprissero un dialogo serio con genitori e dirigenti scolastici per capire come il Comune possa fare di più e meglio, sollecitando nel contempo il Governo e il Parlamento ad assicurare le giuste risorse alle scuole e al Comune, occorre garantire a tutti i bambini una scuola e servizi educativi adeguati ad una realtà sociale, culturale, tecnologica, in rapidissima evoluzione oltre a recuperare i danni di due anni di scuola “ridotta” a causa pandemia.  

Investire sul futuro vuole dire investire sull’educazione dei  bambini e delle  bambine, sulla scuola e aiutare i genitori, se vogliamo che si fermi il preoccupante calo delle nascite e che i futuri giovani abbiano strumenti per essere protagonisti e felici.  

Redazione "La Città"

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