Fatta la giunta a Cormano. Il sindaco piglia tutto, vero vincitore della partita
Il vero vincitore della contesa elettorale recentemente avvenuta a Cormano è il sindaco Luigi Magistro. Non solo ha azzeccato la vittoria, di misura ma per nulla scontata, garantendosi altri cinque anni di mandato, ma è riuscito anche a tenere a freno gli appetiti degli alleati di destra, grazie allo straordinario risultato della sua lista civica “Cormano Cresce”, che ha raggiunto il 22,9%, diventando seconda forza politica dopo il PD.
Un patrimonio di voti che consente al sindaco di navigare tranquillo e di prendersi molte soddisfazioni oltre che avocare a sé un potere mai visto prima in città. Cosa che non sconcerta gli alleati ma che dovrà essere misurata sul campo, a partire dalle relazioni tra il comune e la cittadinanza, tra la giunta e l’opposizione.
Intanto Magistro mette all’angolo Fratelli d’Italia e Lega e assicura l’ambìto ruolo di vicesindaco al suo sodale compagno di lista Michele Viganò, campione delle preferenze in città, anche per tracciare l’eventuale continuità per i futuri mandati. Il primo cittadino riduce così al minimo le pretese nascenti di figure emergenti che hanno trovato spazio nella sua lista civica, trionfando nelle preferenze, ma che non trovano spazio in giunta.
Vedi alla voce Andrea Giannotti, presidente super votato dell’associazione “Corriamo a Cormano”. In tanti lo vedevano bene come assessore allo sport ma la delega tanto appetitosa in termini di visibilità pubblica è rimasta saldamente nelle mani del sindaco, che, dicono i bene informati, non la mollerebbe per nulla al mondo.
Figuriamoci all’ormai molto popolare portavoce dei runners cormanesi, che andrà pur bene per portare acqua e voti al mulino ma un po’ meno per prendersi da subito uno spazio politico che il primo cittadino, evidentemente, non gli ha voluto concedere. E se ci fosse stato, come dicono i bene informati, qualche mal di pancia dei suoi stessi compagni di viaggio per la spartizione delle deleghe, non lo sapremo mai con certezza, visto che dal palazzo nulla trapela. E anche in questo le destre fanno scuola a Cormano.
Magistro dà le carte, vince e si tiene quasi tutto: mai così tanto potere nelle mani di un sindaco cormanese: Città Metropolitana, Mobilità sostenibile, Trasporti pubblici, Salute, Polizia Locale, Sport e tempo libero, Emergenze, Protezione Civile, Rapporti con associazioni e volontariato, Comunicazione e Politiche per la pace. A Viganò lascia quelle al Commercio, Innovazione tecnologica, Legalità e politiche antimafia, Eventi e manifestazioni. Limita il potere di Fratelli d’Italia confermando l’assessore Massimo Ghidoni a cui concede Edilizia privata ed urbanistica, Patrimonio e Ambiente. Ma il partito di Meloni, al 14,5%, si deve accontentare della presidenza del consiglio comunale a cui siederà il giovane avvocato Andrea Guarnaschelli.
Il delicato equilibrio di giunta è tenuto in piedi dalla concessione alla Lega di due assessori uscenti. Gianluca Magni, ex vicesindaco, si terrà Bilancio e Cultura e Daniela Manzulli che aggiunge i Servizi Sociali all’Istruzione. Pare che la Lega, ferma all’8,3%, abbia battuto i pugni sul tavolo per riottenere il ruolo di vice ma alla fine si sia accontenta delle due poltrone.
Entra in giunta anche Forza Italia cui andrà l’assessorato alle Attività produttive, Politiche attive e del lavoro, Mercati, Rigenerazione urbana, con a capo Stefania Muscogiuri.