“Irregolarità nel sistema anti-incendio”. Ma il nido comunale è rimasto aperto
Una relazione del 2019 metteva nero su bianco le gravi irregolarità sulle normative anti-incendio per l’asilo nido comunale di via Comasinella di Cormano. Un documento che la giunta di centrodestra – secondo l’accusa del Partito Democratico – avrebbe utilizzato come motivazione per provare a vendere l’immobile ai privati, mantenendone però un vincolo di utilizzo come nido, con una gestione non più pubblica dello storico asilo.
Il caso torna di attualità durante il secondo consiglio comunale della nuova giunta del sindaco Luigi Magistro, rieletto nel giugno scorso. Il nido brusugliese, finito qualche anno fa nella lista dei beni comunali alienabili, torna a fare parlare di sé.
Secondo le accuse del gruppo consigliare dem, nella relazione tecnica del nido, che compariva nel piano della alienazioni, non c’era traccia delle irregolarità in materia di anti-incendio, cosa che comprometterebbe la funzionalità della struttura come invece scritto in un’altra relazione, quella del 2019, quando si insediò la nuova giunta di destra di Magistro. Ma se – si domanda il PD – dal 2019 la giunta era a conoscenza delle condizioni così precarie di quell’edificio, come mai per 5 anni ha lasciato i bambini in un luogo così insicuro?
“La risposta la dà Magistro – dichiarano i dem – è perché esiste una proroga ministeriale sino al 2024. Ma allora il tema non è più la sicurezza dei piccoli e delle piccole ospiti di via Comasinella: semplicemente, è che le responsabilità di eventuali incidenti sono di altri. Un approccio da scaricabarile, che però non ci sorprende: questo è un sindaco ben lontano dal prendersi responsabilità.