Carbonare e bancarelle per lo strapaese fieristico
In redazione ci sono giunte delle osservazioni a proposito dei mercatini. Diversi concittadini provano la sensazione nell’accalcarsi delle bancarelle in piazza, di ritrovarsi all’interno dello strapaese espositivo. Ai banchi come quelli del cibo Slow Food e di qualità, in piazza Del Salto, si affiancano con cadenza settimanale i venditori dell’usato, la cui reperibilità anche (se pur parcellizzata) risulta es – sere possibile durante i numerosi mercati rionali scandagliati per la città.
Almeno cinque giorni su sette. Si sommano agli ambulanti all’opera nei vari quartieri delle città. Che sia un modo per combattere la crisi, verificato il restringi[1]mento di alcuni dei mercati stessi? Abbiamo notato, che in effetti, dei posti (debitamente segnati sull’asfalto, ad opera dell’annonaria) risultano senza occupante e tra loro si trovavano anche “banchi storici” che da tempo non frequentano Cinisello Balsamo. Ci proponiamo, per non farci ingannare dalle apparenze, d’approfondire, con l’Assessorato a questa partita, il numero degli ambulanti accreditati presso la nostra città.
Per cogliere meglio il senso evolutivo della questione, potremo avere la possibilità di paragonarli a quelli degli ultimi 5-6 anni. Intanto, si dà molto rilievo al “particolare” il quale, se proposto ad ogni piè sospinto, anziché innalzarsi ad “evento” corre il rischio di regredire alla più banale “routine”. Anche se il tutto è condito e colorato da ritmiche registrate su basi e da cantanti che fanno abbondante uso di “auto-tune” per correggere l’intonazione. In più abbiamo gli aspetti social-culinari. Non c’è nulla in contrario se si diffonde la cucina del Belpaese. La pasta alla carbonara è di sicuro un piatto che piace molto. Piacciono le salsicce e la porchetta di Ariccia, nonché le lenticchie di Onano.
Tutti cibi squisiti, e ancor di più se degustati sui luoghi d’origine. I cinisellesi, pare apprezzino e sono accorsi numerosi alle manifestazioni delle ultime settimane. C’era poco da masticare, ma anche l’esposi[1]zione delle macchine d’epoca riempiva gli occhi. Davvero c’era qualcosa del passato per i molti, non più giovanissimi. Cionondimeno, in tanto vintage non sono mancate le incursioni, per così dire, “commerciali”. Con agenzie del settore in larga presenza (quasi in nu[1]mero pari rispetto ai veicoli d’antan) che mettevano in bella mostra i loro Suv, tra un giro in go kart e l’altro. In effetti gli affari si fanno così, come avveniva anche nelle antiche fiere medievali.
2 commenti
Ma che cosa volete dire con questo articolo che Cinisello deve tornare ha una città di morti come è sempre stata senza nessuna manifestazione che almeno rallegri un’ po’ la monotonia di ogni giorno che passa dove mi sembra di vivere in un Gulag contenti voi Ma si l’ importante è pensare al partito ma fatemi il piacere!!!!!!
PS:Al medioevo ci volete lasciare voi visto che vivete ancora di rivoluzione francese quella bolscevica l’unione sovietica il che Guevara il 68 l’antifascismo ma quanto cresciete e vi svegliate dai vostri vecchi sogni infantili ma cresciete!!!!