Il PGT e il ritardo di 5 anni. “La giunta riparte da zero, un fallimento”
Si preannuncia rovente il percorso del nuovo Piano di Governo del Territorio che entra nel vivo con l’annuncio della giunta di aprire alle osservazioni della cittadinanza ma che provoca la dura reazione dell’opposizione. Il Partito Democratico ricorda che l’annuncio della raccolta delle istanze da parte dei cittadini fu annunciato la prima volta nel dicembre 2018 ma che poi tutto venne messo nel congelatore.
La fase di raccolta delle istanze – dicono i dem – si chiudeva il 14 febbraio 2019 portando alla presentazione di 133 richieste di vario tipo. Questa fase, prevista dalla legge, aveva l’obiettivo di chiedere ai cittadini di esprimere suggerimenti/opinioni/proposte di qualunque tipo in relazione alla programmazione urbanistica della città. Abbiamo poi dovuto aspettare l’8 giugno del 2023, ben cinque anni e mezzo dopo, per vedere alla luce le nuove Linee Guida del PGT, il documento che dovrebbe indicare gli obiettivi dell’Amministrazione e fornire le indicazioni su come dovrà essere realizzato il nuovo Piano di Governo del Territorio.
Passa un anno di silenzio – continua il PD – e la Giunta annuncia, proprio oggi, di averci ripensato e che è necessario riaprire la fase di presentazione delle istanze, tornando al punto di partenza del 2018.
“Siamo di fronte all’ammissione di un fallimento. Il Sindaco disconosce il lavoro fatto fino a questo punto e torna al punto iniziale.” accusano Andrea Catania, segretario cittadino del PD, e Marco Tarantola, capogruppo in Consiglio Comunale.
“Nel comunicato dell’Amministrazione si parla genericamente di nuova tappa dell’iter ma si tratta di una scelta anomala dovuta ai sei anni di immobilismo su un tema centrale come quello della programmazione urbanistica in cui hanno tenuto appesi senza risposte tutti quei cittadini che già nel 2019 avevano presentato una loro istanza. L’emergenza pandemica non può giustificare un ritardo così lungo” proseguono Catania e Tarantola.
Nella delibera di Giunta – affermano i dem – per motivare la scelta si fa anche riferimento ad atti sovracomunali approvati dopo il 2019 che renderebbe necessaria questo nuovo passaggio. Ma il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) è stato approvato nel 2021, perché, se ce n’era la necessità, la raccolta delle istanze non è stata riaperta tre anni fa?
“E’ tutto molto preoccupante. Questa decisione si aggiunge al fatto che per anni si sono vantati del fatto che avrebbero gestito internamente la redazione del nuovo PGT per poi stanziare nel bilancio le risorse necessarie per le consulenze esterne” dichiara Tarantola.
E Catania aggiunge: “Nel 2019 hanno approvato la proroga del Documento di Piano, quello approvato dal centrosinistra di cui avevano detto in passato ogni male, ma la proroga valeva solo per i 12 mesi successivi all’approvazione del PTM. Successivamente sono intervenute ulteriori proroghe definite dalla normativa. In sostanza è da sei anni che la pianificazione strategica della città si base sulle proroghe del vecchio PGT, di idee nuove nessuna”.
Concludono Catania e Tarantola: “E’ essenziale accelerare: la città è ferma e per la sua crescita economia, ambientale e sociale è essenziale dotarla di nuovi strumenti urbanistici, che tengano conto di quanto sia mutato il contesto. Il PD è pronto a dare il suo contributo”.