8 Settembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Interrogazioni a vuoto e aula deserta. Cronaca di una seduta del consiglio comunale

 di Carla Tanzi

Si è svolto ieri sera il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo. Per poter assistere alle sedute è necessario recarsi in aula, il servizio streaming non è ancora disponibile e si prevede che possa essere ripristinato il prossimo mese di Settembre.

L’ordine del giorno prevedeva la ratifica di una delibera di Giunta per variazioni di bilancio e le interrogazioni. Il Consiglio Comunale dovrebbe dedicare una serata alle interrogazioni ogni mese; un momento nel quale i consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza, portano in aula interrogazioni a nome dei cittadini che a loro si rivolgono per avere delucidazioni su questioni in sospeso.

A Cinisello Balsamo la cadenza mensile però viene disattesa, le interrogazioni consigliari hanno avuto spazio solo a febbraio, maggio e ieri sera, luglio. Ad onore di cronaca si sottolinea che qualche istante prima di iniziare con le interrogazioni si è assistito all’abbandono dell’aula da parte di molti consiglieri di maggioranza che così facendo hanno dato l’impressione di mostrare disinteresse per le istanze portate in aula dai cittadini. Nessun consigliere di maggioranza, dei pochi rimasti in aula, ha presentato interrogazioni; cosa che avviene spesso ed è verificabile direttamente sul sito dell’ente. Non è chiara la ragione di questa mancata partecipazione.

L’abbandono dell’aula ha trasmesso una presunta mancata disponibilità all’ascolto da quegli stessi consiglieri che lamentano un’opposizione scevra da proposte progettuali su cui lavorare insieme.

Anche gli assessori presenti, il sindaco ha lasciato l’aula, hanno ascoltato le interrogazioni ma non hanno risposto a nessuna delle domande poste in aula. Abbiamo chiesto alla consigliera del PD, Mariarita Morabito. cosa ne pensasse.

“Dopo un anno di silenzio durante le interrogazioni credo che sia lecito porsi qualche domanda, chiedersi il motivo per cui gli assessori in aula non rispondono e preferiscono demandare le risposte agli Uffici aggravando il loro lavoro.  Anche quando le interrogazioni sono presentate per iscritto non sempre la risposta arriva, e quando arriva lo fa con molto ritardo. Ricoprire il ruolo di assessore significa onorare la fiducia che il sindaco ha riposto in ciascuno di essi, ma se ripetutamente si demanda l’esercizio della funzione politica a quella tecnica significa che qualcosa in questa Giunta non funziona”, afferma Morabito.

Redazione "La Città"

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