Casa Albergo sgomberata. Un altro fallimento ma “la colpa è del sindaco”
Casa Albergo, il giorno dopo. Resta l’amarezza per tanti sestesi dopo lo sgombero forzata di un centinaio di persone residenti della Casa Albergo di via Fogagnolo, che il comune ha deciso di vendere e di liberare. Tanti gli inquilini con fragilità che hanno perso la casa in una calda mattina di fine luglio. E mentre il sindaco leghista ritiene di aver fatto la scelta giusta, insorgono le opposizioni secondo cui le responsabilità dell’ennesimo fallimento sestese sia tutta da imputare all’amministrazione.
“Chi ha potuto assistere, nonostante l’imponente dispiegamento di forze dell’ordine, riferisce un profondo disagio nel vedere persone in evidente stato di necessità, smarrite, sconsolate e senza assistenza. Una scena che mai avremmo voluto vedere, soprattutto li, in un luogo pensato e realizzato anni fa per accogliere e includere”, scrive il PD cittadino in una nota.
“Una scena che dovrebbe far interrogare, chi ci amministra, su quali debbano essere i valori che devono far muovere un amministrazione lungimirante e attenta ai bisogni dei propri cittadini e su quali debbano essere i loro obbiettivi. Una domanda che sorgerebbe spontanea nel cuore di ognuno, ma evidentemente non in quello del Sindaco, il quale, al contrario, non ha perso tempo sui suoi profili social, e mentre lo sfratto era ancora in corso ha accusato delle fantomatiche precedenti amministrazioni di sinistra, di aver creato e portato avanti questa situazione”.
“Ricordiamo qui che verità è ben diversa da come ce la racconta il Sindaco. Infatti, l’imbarazzante situazione della struttura è da imputarsi unicamente al Sindaco Di Stefano, il quale già nel 2018 (ben 6 anni fa) ha affidato direttamente e senza bando, alla fondazione Vvvicent la gestione della struttura. Quindi se si sta cercando un colpevole per l’attuale situazione della Casa Albergo, caro sindaco, non sono necessari roboanti post in cui si cercano i colpevoli, perché i colpevoli siete voi. Colpevoli di esservi rifiutati di incontrare cittadini in difficoltà e le associazioni che li rappresentano”, continua la nota.
“Colpevoli di non aver risposto, nemmeno durante l’ultimo consiglio comunale, alle richieste delle forze di opposizione che chiedevano chiarimenti sulle modalità di sfratto e sulle possibilità di assistenza per gli inquilini che sarebbero stati sfrattati. Colpevoli, per incuria e menefreghismo, di aver portato due strutture d’eccellenza, come la Casa Albergo e il Residence Puccini ad un drammatico epilogo. Ora che queste due strutture che potevano essere una prima risposta al tema abitativo sono state chiuse, quali saranno le azioni che questa amministrazione vuole mettere in campo per risolvere il problema abitativo? Temiamo che la risposta sarà solo silenzio sul Residence Puccini e monetizzazione sulla Casa Albergo; una monetizzazione volta ad impedire anche in futuro politiche di accoglienza delle quali la nostra città è sempre andata giustamente orgogliosa”, conclude la nota.