Appaiono scritte anarchiche e la destra pretende il mea-culpa del PD
Sarà il gran caldo estivo, l’afa che continua a tormentare le notti e le lunghe giornate dei cinisellesi, anche se il calendario reclamerebbe un meritato arrivederci all’estate rovente. Sarà che il palinsesto politico e amministrativo non è ancora ripreso e allora si cerca la qualunque per provare ad attivarlo. Ma l’ultima nota delle forze di destra che amministrano la città ha quasi dell’incredibile.
Lega, Fratelli d’Italia e lista del sindaco Ghilardi denunciano l’apparizione di due scritte di matrice autonoma su due muri nei pressi di Villa Breme e del Pertini: “fuoco alle galere” e “occupa tutto”.
“Frasi che invitano palesemente ad infrangere la legge, dimostrando nel contempo una totale mancanza di rispetto per le Istituzioni e l’assenza di ogni minima considerazione per il decoro e il bene pubblico”, tuonano le destre in un comunicato congiunto.
Ma qui arriva l’attacco politico agli avversari del PD, ovvero un maldestro accostamento di una forza storicamente democratica alla galassia dell’estrema sinistra extraparlamentare, lontana anni luce dai dem. “Non stupisce più, purtroppo – si legge nella nota della destra – vedere gli spazi pubblici trasformati in vetrine che vomitano i peggiori slogan contro le forze dell’ordine, il Governo o Israele, a stupire è invece il fragoroso silenzio della sinistra nostrana, anche quella che si professa più democratica e moderata. Ormai è la sinistra più estrema a dettare la linea: il Pd non sa fare altro che voltarsi dall’altra parte. E’ connivenza? E’ paura di frantumare il campo largo? Doverosamente ricordiamo che a scherzare con il fuoco spesso ci si scotta, e in modo anche drammatico”.
“Ci sono decenni di storia italiana costellati di violenza politica: siamo tutti impegnati davvero affinché non ritornino quegli anni bui? In questa battaglia non ci possono essere tentennamenti né posizioni incerte: i nostri concittadini ci chiedono chiarezza e fermezza”, conclude il comunicato, producendosi in un salto pindarico di cui, qualunque lettore dotato di fredda lucidità, faticherebbe a comprenderne il senso.