Centro antiviolenza Ve.Nu.S, nuova convenzione e molte perplessità
Un altro caso sta montando tra i banchi del consiglio comunale di Cinisello Balsamo. Si tratta del destino del centro Antiviolenza VE.Nu.S. (che di trova all’interno dell’ospedale Bassini) la cui nuova convenzione è stata approvata nel consiglio comunale di lunedì 14 ottobre con soli 11 voti favorevoli e 2 non votanti (tutti consiglieri della maggioranza).
La seduta è la stessa in cui la minoranza di centrosinistra ha accusato il presidente Di Lauro di non aver dato diritto di parola all’opposizione. Ed ora monta la polemica sul contenuto della nuova convenzione che prevede che, in forma associata, i Comuni di Cinisello Balsamo (capofila), Bresso, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino e Sesto San Giovanni diventino a tutti gli effetti gestori del Centro e degli sportelli antiviolenza decentrati di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese.
Non solo. L’art. 2 della Convenzione elenca tutti i servizi che verranno assicurati dalla nuova gestione pubblica, integrando prestazioni attualmente svolte dai servizi sociali comunali, dall’Azienda Speciale consortile IPIS e da AFOL, quali tutela e interventi dedicati ai minori, mediazione linguistica, orientamento e accompagnamento al lavoro. Quindi si passa da un superamento della fase progettuale del Centro Antiviolenza (CAV) e degli sportelli, al loro inserimento nella rete dei servizi sociali già erogati dai diversi comuni, con una gestione diretta degli enti locali in forma associata nei prossimi 5 anni.
Un’architettura che non convince il Partito Democratico. “Riguardo questa convenzione avrei espresso, se mi fosse stata data la parola, alcune perplessità – afferma la consigliera Paola Gobbi – non sicuramente nel merito, perché il Partito Democratico è fortemente favorevole nel garantire a questi presidi territoriali una lunga vita e stabilità economica, in quanto svolgono una preziosa ed insostituibile funzione sociale di contrasto alla violenza di genere, nonché di accoglienza, presa in carico e accompagnamento delle donne maltrattate. – D’altra parte il CAV è stato voluto e realizzato quando a Cinisello Balsamo governava il centrosinistra – Avrei chiesto, in primis, perché nella Convenzione non si fa cenno al rispetto dell’art. 6, comma 3, dell’Intesa Stato-Regioni del 14 settembre 2022 che prescrive che nell’affidare la gestione dei Centri Antiviolenza si tenga conto del radicamento e dell’esperienza maturata a livello territoriale”.
“Perché – continua Gobbi – il nostro Comune, capofila in questa Convenzione, ne vuole affidare la gestione attraverso una gara, onerosa anche dal punto di vista economico? L’art. 1 dello stesso Accordo, al comma 3, punto a), dava la possibilità di gestione diretta ad associazioni e organizzazioni; il nostro Comune ha scelto l’opzione del punto b), ossia l’affidamento ad enti pubblici e locali, in forma singola o associata.” In tutta la Regione Lombardia, invece, questi centri sono spesso stati ancora affidati, per garantire la continuità del buon lavoro svolto finora, ai soggetti già gestori. Senza il ricorso a convenzioni e gare. Scelta tra l’altro effettuata anche dal comune di Bresso (tra i Comuni firmatari della Convenzione), che ha confermato la stessa associazione per la gestione del CAV sito nel proprio Comune”.
Prosegue la Consigliera Gobbi: “E cosa dire della pletora di servizi che la nuova convenzione dovrebbe garantire, con sconfinamento nella delicata materia della tutela dei figli minori delle donne vittime di violenza? Si vuole veramente inserire questa funzione all’interno dei Centri Antiviolenza? Chi coordinerà i vari interventi sul territorio? Chi garantirà i risultati in un’area così delicata?”
Domande già poste dalla stessa consigliera Gobbi all’interno della Commissione Affari Sociali del 23 settembre, a cui l’Assessore Visentin però non ha dato risposte esaustive e convincenti. “E’ per questo motivo che non ci è stata data la parola in Consiglio Comunale?” chiosa la Consigliera Gobbi.
Conclude la Vicecapogruppo del PD Sara Scebba “Come Partito Democratico monitoreremo attentamente tutto l’iter delle modalità di assegnazione della gestione del Centro Venus per i prossimi 5 anni, così come sarà deciso dall’Assemblea dei Sindaci.”
Saremo accanto – dicono i dem – alle operatrici e volontarie che da anni dedicano competenza e passione alle donne maltrattate sul nostro territorio e che hanno contribuito a rendere il Centro Venus un modello di riferimento per tutta la Lombardia, di cui anche la nostra Amministrazione comunale ne ha sempre decantato le virtù in numerosi eventi pubblici dedicati.