La forza della saggezza femminile in tempi di crisi: il nuovo ciclo dei “martedì biblici”
E’ dedicato a “La sapienza delle donne bibliche in tempi di crisi” il nuovo ciclo dei “martedì biblici” promosso dal Centro Culturale San Paolo che ha preso il via martedì 22 ottobre 2024 nella splendida cornice di Villa Casati Stampa.
Questo percorso formativo, promosso in collaborazione con il Decanato di Cinisello Balsamo, esplora le storie di figure femminili della Bibbia, mettendo in luce la loro saggezza e il loro ruolo in momenti di grande difficoltà. In un’epoca in cui le crisi, siano esse personali, sociali o globali, sono all’ordine del giorno, questo ciclo offre spunti di riflessione profondi e attuali.
Abbiamo incontrato Don Ampelio Crema e Don Giacomo Perego per approfondire le tematiche e le scelte alla base di questo interessante percorso di cui potete consultare il programma sul sito del Centro Culturale San Paolo.
Quali sono stati i criteri e i temi che avete utilizzato per selezionare le figure di Iochebed, Rut, Giuditta, Ester, Maria, Berenice e Tecla come esempi di “sapienza” nei tempi di crisi? Cosa le accomuna e in che modo ognuna di esse affronta la crisi in modo unico?
Tutte queste figure femminili hanno accompagnato un delicato momento di transizione nella storia: sono donne che “generano” una fase nuova da tutti i punti di vista: religioso, politico, sociale… Noi in genere ci soffermiamo sulla loro controparte maschile (pensiamo, per es. a Mosé come strumento di Dio per il cammino dalla schiavitù alla libertà), dimenticando che dietro a figure come Mosè, Davide, Gesù, i Dodici, Paolo… ci sono grandi figure femminili che, con tenacia e coraggio, hanno segnato gli snodi della storia salvifica.
Nella sessione dedicata a Giuditta, come verranno trattati gli aspetti controversi della sua storia, come l’uso della violenza per raggiungere i suoi obiettivi? In che modo questa narrazione può essere rilevante per le sfide morali contemporanee?
Beh… il modo migliore per conoscere la risposta a queste domande è iscriversi al corso! Sarebbe ridicolo sintetizzare in due righe quanto potremo solo sfiorare in un’intera serata… Giuditta, in ogni caso, va colta non solo come figura singola ma anche e soprattutto come figura che rappresenta un popolo e una città – la città santa – che, con creatività ed eroismo, vince il male entrando nella sua stessa dimora. In questo è una stupenda anticipazione di Gesù Cristo: vince la morte, lasciandosi ospitare nello Sheol e liberando tutti coloro che lo Sheol teneva prigionieri…
La figura di Maria è centrale nella tradizione cristiana. In che modo la sua intercessione verrà presentata come un esempio di leadership femminile nei momenti di difficoltà?
Anche in questo caso rimando alla serata… In questa sede mi piace solo fare un cenno alla sapienza della tradizione liturgica che ha distribuito lungo l’anno liturgico diverse significative feste mariane. E questo la “dice lunga”. Guardando a Maria noi siamo aiutati a entrare nella logica che Dio ha fatto sua per rinnovare il mondo: l’incarnazione, la redenzione (nel mistero pasquale di passione, morte e risurrezione), l’amore.
La sessione su Berenice si concentra su una figura emarginata che viene posta al centro. Come verrà esplorato il tema dell’emarginazione e dell’inclusione, e in che modo questa riflessione potrà essere applicata ai contesti attuali?
Ogni martedì sera cercheremo di proporre una lettura “aperta” dei testi. La tradizione ebraica ricorda che ogni parola della Torah ha settanta volti: guai a noi se volessimo ridurli al solo volto di una lettura di impronta sociale. Parleremo anche dell’emarginazione e dell’inclusione, ma queste tematiche non costituiscono il cuore del testo. Il cuore del testo è altrove: là dove Dio si lascia contemplare nel suo incontro personale con l’uomo, sanando la nostra relazionalità con Lui, con gli altri, con il creato.
Tecla è conosciuta per essere una seguace di San Paolo. Come verrà interpretata la sua relazione con l’apostolo e la sua influenza nel contesto delle crisi affrontate dalle prime comunità cristiane?
Il nome di Tecla proviene dalla letteratura apocrifa ma è prezioso per sollevare un duplice “velo”: quello sulla rilevanza delle figure femminili nella ministerialità delle origini cristiane e quello dei cristianesimi (il plurale è voluto) dei primi due secoli di cui i testi apocrifi sono una chiara eco.
La descrizione del ciclo parla di “sapienza”. Come verrà definito questo concetto nel contesto delle donne bibliche e in che modo differisce o si sovrappone alle nozioni moderne di saggezza?
La sapienza biblica non si propone di “informare”, di fornire “nozioni”, ma di aiutarci a “gustare” la vita come dono di Dio, immergendoci nella relazione con Lui, con gli altri e con il creato. Non fornisce titoli accademici ma punta dritta al cuore di ciascuno. Non ha bisogno di persone che vogliono “capire”, ma di figli che desiderano “lasciarsi immergere nell’esperienza di Dio”.
Per concludere: a chi si rivolge il percorso e chi sperate che partecipi?
Il corso si rivolge a quanti desiderano incontrarsi con la Bibbia e con le sue provocazioni… La speranza è quella di metterci insieme all’ascolto di una Parola che sempre crea, plasma, sorprende. Lei sa chi chiamare e chi interpellare, anche attraverso questa intervista di cui vi sono grato.
Il ciclo “La sapienza delle donne bibliche in tempi di crisi” si terrà presso Villa Casati Stampa a Cinisello Balsamo, è coordinato dal biblista don Giacomo Perego e vede la partecipazione di varie bibliste donne. Sarà accessibile sia in presenza che online. Gli incontri si svolgeranno dalle 21:00 alle 22:30 a partire dal 22 ottobre.
Per informazioni e iscrizioni: http://www.centroculturalesanpaolo.org/; email: .
Martino Iniziato