Sicurezza, tiro incrociato su Sala. Anche il leghista Ghilardi partecipa al coro
Dopo il sindaco di Sesto San Giovanni è la volta di quello di Cinisello Balsamo. Anche Giacomo Ghilardi come Roberto Di Stefano, se la prende con la vicina Milano e le sue politiche sulla sicurezza. A scatenare i due sindaci leghisti sono stati i disordini scoppiati al quartiere Corvetto dopo la morte del giovane Ramy.
Un fuoco concentrico contro il sindaco Beppe Sala da parte di due colleghi che governano città alle prese a loro volta con problemi quotidiani di criminalità e degrado. Eppure Di Stefano prima e Ghilardi appena dopo, trovano il tempo per guardare in casa d’altri accusando la sinistra di non saper gestire la sicurezza a Milano.
“Serate di scontri violenti stanno infiammando le strade di Milano. Centinaia di giovanissimi stranieri si sono riversati in strada dopo la tragica morte di Ramy Elgaml, inscenando una vera e propria guerriglia contro le forze dell’Ordine. Risultato? Beni pubblici e privati distrutti, quartieri bloccati, persone perbene impossibilitate a tornare a casa o a spostarsi liberamente”, scrive Ghilardi sui social.
“Questo è il risultato del tanto osannato “modello di accoglienza” della sinistra. La Milano di Sala è diventata simbolo di insicurezza e degrado, dove le forze dell’ordine sono costrette a fronteggiare un’escalation di violenza inaccettabile, mentre chi dovrebbe garantire ordine e sicurezza si gira dall’altra parte. È ora di dire basta a questo caos! Milano merita di essere restituita ai cittadini perbene. Non possiamo più tollerare questa deriva”, conclude il sindaco di Cinisello Balsamo.