“Il pattuglione” e l’assedio settimanale della propaganda di Sesto
“Il pattuglione”. Così lo chiama il sindaco di Sesto San Giovanni, il leghista Roberto Di Stefano, il lavoro straordinario della polizia locale, che nelle notti di ogni week end, trasforma le strade cittadine in un grande posto di blocco, sfoderando una massiccia dimostrazione di forza che dovrebbe garantire sicurezza e tranquillità.
Ma sono in molti ormai a considerare la strategia securitaria del primo cittadino leghista alla stregua di un’esibizione muscolare di propaganda. I resoconti del lunedì mattina raccontano di un grande lavoro di controllo che però non sembra per il momento possibile collegare a risultati visibili sulla diminuzione dei reati in città. Visto che di numeri se ne parla poco e in termini assai generici.
In una notte sono state identificate 168 persone senza che però si sappia, al momento, quanti di questi siano stati denunciati per reati di qualche tipo. Ma la giunta di destra è decisa ad andare avanti. Con il controllo delle strade, con un pattugliamento che si è fatto sempre più fitto, fino al paradosso di vedere auto della polizia locale occupare piazze nelle notte, dove non c’è anima viva.
Così sabato notte la polizia locale si è vista un po’ ovunque, da piazza Trento e Trieste a piazza Oldrini, da piazza IV Novembre a piazza Petazzi, fin dentro i mezzanini delle metropolitana.
L’importante è restituire la percezione di una sicurezza sempre più in bilico ad una cittadinanza smarrita. E in una città che ha avuto il coraggio di sgomberare e vendere un albergo di emergenza per persone in difficoltà, forse ormai si pensa che la sicurezza la si possa garantire solo con i posti di blocco ma senza politiche sociali e assistenziali.