5 Febbraio 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Il Mussolini di Marinelli è reale. Il duce macchietta tragica e spietata

In un vecchio film del 1952, Burt Lancaster, impersonava Capitan Vallo nel “Corsaro dell’Isola Verde”. In una sequenza, guardando dritto in camera diceva: “Non credete a tutto quello che vedrete, perché potrebbe non essere vero”.

Anche, Luca Marinelli guarda in camera per parlare allo spettatore ma quello che dice è “realmente accaduto”. Squarcia questa “quarta parete” tra lui e il pubblico nella serie “M – Il Figlio del Secolo” (in onda su Sky) con elevatissima capacità interpretativa. Riveste i panni di Benito Mussolini, traducendo con autentico rigore (ottima la sceneggiatura di Stefano Bises e Davide Serino) il personaggio che ha calpestato l’Italia per vent’anni.

La prova attoriale assurge a livello assoluto, poiché di Mussolini esemplifica i limiti, la furberia da italiota, dell’autentico e tragico paraculismo che ha caratterizzato tutta la sua vicenda politica. Marinelli è talmente bravo da indurre lo spettatore a traslare il suo Mussolini, in certi personaggi del presente e non come la defunta macchietta di un passato che mai più ritornerà.

Del resto, la serie prende larghissimo spunto dall’opera omonima di Antonio Scurati, il quale aveva tratteggiato il proprio lavoro divulgativo sommando a dati storici inoppugnabili altrettante e precise citazioni biografiche. Per ora, ho visto solo due puntate delle otto previste. Più avanti potremmo dire molto di più sul lavoro finora diretto con maestria dal regista britannico, Joe Wright e sui personaggi di contorno i quali, a prima vista, appaiono tutt’altro che banali.

Ivano Bison

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