5 Febbraio 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Misteri e leggende del lago nell’ultimo giallo di Emanuela Guarnerio

Provare a risolvere un complicato rompicapo: non è forse questo il compito di chi si addentra in un romanzo giallo? A Emanuela Guarnerio, scrittrice della nostra città, piace tanto affrontare gli enigmi da districare, o meglio, comporli per condurre i suoi lettori a venire a capo di misteri da decifrare. La sua mente è sempre al lavoro ed ecco i più recenti risultati della sua fervida creatività: da pochi mesi è uscito il suo ultimo romanzo intitolato Il bizzarro caso del pescatore di coralli (Il mio libro, 2024), un giallo ambientato sul Lago di Como, ideato e messo per iscritto in meno di un anno. L’autrice sottolinea nella sua prefazione che i suoi personaggi sono ispirati a persone vere, realmente conosciute, così come i luoghi descritti sono autentici, ma vengono solo nascosti dietro nomi di fantasia.

La scomparsa di una statuetta di corallo da una villa lariana, nota come “Casa del Diavolo”, conduce la proprietaria a rivolgersi all’agenzia investigativa “Tracce & Misteri”. Nello stesso periodo in un bosco nelle vicinanze si compie una spaventosa scoperta legata a un’oscura leggenda popolare. Hanno questi due episodi un nesso fra loro? La narrazione si sviluppa in maniera arguta e avvincente con personaggi caratterizzati in maniera così efficace da far percepire al lettore di averli conosciuti per davvero. Dinamici e gustosissimi sono i dialoghi, in cui la scrittrice ricorre parzialmente al dialetto milanese per rendere i protagonisti ancora più credibili e reali. Questo brillante espediente linguistico, però, impiegato nella giusta dose, non pregiudica la comprensione, in ogni caso, a chi non ha origini lombarde.

Digitando su un motore di ricerca “Emanuela Guarnerio Il mio libro”, si può raggiungere rapidamente il sito dell’editore con il titolo del volume a disposizione di tutti coloro che sono curiosi di scoprire questa appassionante storia. Sulla stessa piattaforma si possono ritrovare anche due suoi precedenti lavori, Il re che sarebbe tornato e Il tango delle capinere, romanzo con cui l’autrice aveva vinto nel 1994 il concorso “Riso giallo”, una competizione indetta dalla casa editrice Sperling & Kupfer e da Radio Popolare. La scrittrice ha ulteriori racconti che bollono in pentola, ma in attesa di nuove prelibatezze letterarie vi invitiamo a non perdere quest’ultima opera appena sfornata.

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna e Italia e nel settore della tecnologia in Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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