3 Febbraio 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Arriva la casa di comunità, sparisce il parco. Sarà un’altra cattedrale nel deserto?

Ci siamo. Cormano avrà la sua casa di comunità e pare in tempi abbastanza brevi. L’iter amministrativo è completo, lo annuncia in pompa magna la giunta di destra. Tra poco tempo le ruspe inizieranno a scavare proprio al centro del parco di via Tobagi per realizzare la struttura pubblica, gestita dall’Azienda sanitaria del Nord Milano, che dovrebbe soddisfare gran parte delle necessità ambulatoriali della comunità.

Una parte non indifferente di cittadini ha protestato, ha creato un comitato e ha continuato a protestare in modo civile contro la cementificazione di quel verde, che venne realizzato con molte fatiche e denari una trentina di anni fa. Continua a faro, purtroppo, in un silenzio indifferente, nella distrazione generale di quartieri dormitorio dove la mobilitazione per la salvaguardia dell’ambiente sembra non interessare più di tanto. O dove forse l’arrivo di una struttura sanitaria interessa più che tutto il resto.

Ad approfittare della calma apparente in atto è l’amministrazione comunale che crede, forse in buona fede, all’urgenza di costruire una palazzina con parcheggio sacrificando una quota consistente di verde pubblico. E qui siamo al punto della questione.

A colpire fin dall’inizio di questa vicenda è stata la frettolosa goffaggine della giunta dovuta, credo, alla smania di esibire in tempi rapidi un risultato concreto che potesse scansare qualsiasi dubbio su una certa inerzia amministrativa. Non è infatti secondario che le altre clamorose promesse elettorali, come il prolungamento della linea della metropolitana gialla e la copertura della Milano-Meda, si siano sgonfiate presto, fino a scomparire.

A molti è sembrato surreale che in due mosse, molto silenzio e tanta arroganza, si decidesse di liquidare un parco. Che sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza della destra abbiano sottoscritto senza fiatare tutte le condizioni di Regione Lombardia per avere un ambulatorio. E’ possibile che, tra persone intelligenti e attente al bene pubblico, non si potesse trovare una soluzione alternativa?

La risposta è ormai nella storia. Ma resta la domanda delle domande: se la sanità lombarda è in difficoltà, se mancano medici e infermieri, se la maggior parte delle altre case di comunità sono state aperte in fretta ma non funzionano, perché mai quella di Cormano dovrebbe funzionare e mantenere tutte le promesse fatte da giunta e ASST?

Fabrizio Vangelista

Giornalista, scrittore. Direttore de La Città

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