Il Giorno della Memoria: perché cercare la polemica con ANPI a tutti i costi?
Esistono ricorrenze che dovrebbero unire e non dividere, così come ci sono eventi storici che non possono essere oggetto di interpretazioni soggettive. La verità è una. Ma facciamo qualche passo indietro.
Lo scorso 25 gennaio, in prossimità del Giorno della Memoria, ANPI Cinisello ha posato all’altezza di via De Ponti 22 una targa in ricordo di Attilio Barichella, operaio alla Falk Vittoria e concittadino deportato nel campo di sterminio di Mauthausen nel 1944, “colpevole” di aver partecipato allo sciopero che dal 1° all’8 marzo di quell’anno aveva bloccato numerose fabbriche. Questa locandina (qui visibile), diffusa e resa nota alla cittadinanza, pubblicata anche da noi sulla nostra testata, era stata spedita all’Amministrazione Comunale, alle altre associazioni del territorio e alla stampa con l’invito a prendere parte all’iniziativa. L’immagine della targa con il testo riportato era evidente anche sulla locandina. Attilio Barichella “fu trasferito – così è stato indicato sulla targa stessa – in una data non nota al Castello di Hartheim (sottocampo di Mauthausen), in cui furono eliminati prima i portatori di handicap e in seguito i deportati non più abili al lavoro. Lì morì il 2 ottobre 1944”. Questo passaggio che utilizza l’espressione “portatori di handicap” ha condotto il Presidente di ANFFAS Nordmilano Francesco Cacopardi a esprimere disappunto attraverso le pagine de Il Giorno (qui l’articolo in questione). “Ci trova ovviamente favorevoli la denuncia di uno dei più abietti e aberranti programmi di eugenetica selettiva. È invece inaccettabile – ha affermato Cacopardi – il termine hadicap. Già un decreto legislativo del 2024 e i successivi provvedimenti hanno sancito una spinta di sostanziale rinnovamento per alienare dal linguaggio una versione arcaica e dispregiativa, sostituendolo correttamente con persone con disabilità”.
Lo stesso parere è stato espresso anche dall’Assessore al Welfare e alla Centralità della Persona del Comune di Cinisello Balsamo Riccardo Visentin in un suo post sul profilo personale di Facebook (qui il testo completo del post). “Ieri pomeriggio – ha scritto Visentin in riferimento al 25 gennaio – ho partecipato a livello istituzionale, con altri Assessori, alla cerimonia di ANPI locale, al di fuori degli eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale, di svelamento di una targa dedicata ad Attilio Barichella, deportato in un sottocampo di Mauthausen, riservato in modo particolare a persone disabili, inabili al lavoro e altre minoranze. Ciò che mi altera fortemente, è l’utilizzo del termine ‘portatori di handicap’ da parte di ANPI, nella stesura del testo della targa”.
ANPI Cinisello, riconoscendo l’inopportunità del termine impiegato, ha diffuso un comunicato (qui il testo integrale a disposizione) per replicare a questi attacchi: “Poiché non vorremmo mai – si sottolinea nel comunicato – che qualcuno si sentisse offeso da un uso improprio dei termini, ce ne scusiamo e provvederemo nei prossimi giorni a sostituire la targa in onore di Attilio Barichella, eliminando l’espressione portatori di handicap”. Nello stesso comunicato si evidenzia, però, che sia Cacopardi sia Visentin e l’amministrazione comunale cinisellese erano stati invitati all’evento e informati in anticipo riguardo il testo della targa commemorativa.
La questione è complessa e delicata perché il termine “handicap” all’epoca dei fatti storici e fino a tempi recenti era contemplato nella lingua corrente senza un’accezione spregiativa. Ognuno potrà farsi un’idea più completa della vicenda, leggendo con attenzione i testi che abbiamo linkato. Alcune domande, in ogni caso, nascono spontanee. Se il programma dell’evento e il contenuto della targa erano noti in anticipo, perché non esprimere prima dello svelamento della targa stessa le critiche e la propria contrarietà? L’amministrazione comunale perché ha mandato a presenziare all’iniziativa alcuni suoi Assessori se non era d’accordo su quanto reso già noto? Non sono stati letti con attenzione l’invito e la locandina prima di inviare i propri rappresentanti istituzionali? O forse è stato tutto letto, tenuto da parte e chiamato in causa solo successivamente per strumentalizzare l’iniziativa per attaccare la sezione locale di ANPI? Qualcuno vuole riscrivere la storia e mettere in discussione l’operato di ANPI? Non si poteva ricorrere al dialogo costruttivo e non alle polemiche proprio sul Giorno della Memoria?
Un commento
Forse perché la vostra cara ANPI predica bene ma razzola male visto che il 27 Gennaio commemora il giorno della memoria ma dal giorno dopo è dalla parte dei terroristi islamici e contro Israele dicendo che è uno stato fascista.Ma che bella compagnia di farabutti complimenti.