11 Aprile 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

L’asilo nido comunale esternalizzato. Protestano anche i sindacati

Acqua agitate a Cinisello Balsamo per la decisione della giunta di destra, mai pubblicamente dichiarata, di esternalizzare la gestione del nido comunale Arcobaleno a Ipis, l’azienda consortile del sociale. Dopo l’allarme lanciato da genitori e opposizioni adesso arriva anche la protesta dei lavoratori.

“L’Amministrazione dimostra nuovamente di avere una scarsa attenzione nei riguardi dei servizi educativi e del personale”, tuona la rappresentanza sindacale unitaria del comune in una nota. L’esternalizzazione del nido non garantirebbe la continuità didattica perché le educatrici attualmente occupate all’Arcobaleno sarebbero spostate in altri servizi mentre Ipis dovrebbe assumere nuove risorse a tempo determinato con condizioni salariali peggiorative

“Più volte abbiamo evidenziato la carenza cronica di personale, che in questo momento è in una fase critica. Riteniamo che l’emergenza sia stata appositamente creata per favorire il processo di esternalizzazione e giustificarlo con la cittadinanza”, continua il comunicato.

Con l’esternalizzazione del Nido Arcobaleno – affermano i sindacati – si perde un altro pezzo di storia cinquantennale, si disperde un sapere prezioso tramandato nell’avvicendamento delle diverse generazioni di educatrici. Si sgretola quella cultura istituzionale della Prima Infanzia che ancora oggi, in maniera strumentale, si definisce fiore all’occhiello di Cinisello Balsamo. Alcune educatrici verranno ricollocate negli uffici comunali, anch’essi sotto organico, e non sembra che verrà tenuto conto delle competenze professionali acquisite.

Secondo i lavoratori l’asilo Nido Arcobaleno è l’ennesimo servizio che sarà dato in gestione all’azienda consortile sovracomunale IPIS, che adotta un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (UNEBA) con condizioni peggiorative dal punto di vista economico e delle ore riservate alla formazione continua rispetto al CCNL Funzioni Locali attualmente in essere. Se le educatrici a tempo determinato dovessero essere assunte da IPIS, avrebbero meno diritti.

“L’asilo Nido la Nave resterà l’unico servizio a gestione diretta, ma anche la sua esistenza sembra appesa ad un filo, in quanto non si ha alcuna garanzia di assunzione di personale in sostituzione dei futuri pensionamenti per garantire la continuità e la sostenibilità futura del servizio.
Si teme che una volta realizzato il progetto 0-6 ( ponte Nido Nave-  Scuola Infanzia Sempione )  legato ad un finanziamento del PNRR che scadrà nel 2028, anche il Nido la Nave possa seguire la sorte degli altri servizi. Quale futuro per l’infanzia della nostra città? Invitiamo la cittadinanza intera a riflettere”, conclude la nota.

Redazione "La Città"

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