23 Aprile 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

“I partigiani furono eroi. In atto il tentativo di riscrivere la storia”

Tra pochi giorni sarà il 25 Aprile, 80 anni dalla Liberazione che cade in un periodo difficile, fatto di guerre, il ritorno delle destre al potere nel mondo e il tentativo nemmeno troppo velato di riscrivere la storia e riabilitare il fascismo. Ne abbiamo parlato con Gabriella Milanese, presidente dell’ANPI di Cinisello Balsamo.

Visto il suo ruolo nell’ANPI, studiando le carte e ascoltando i testimoni cosa ha ricavato dal pe riodo resistenziale cinisellese?
“Il mio ruolo nell’ANPI è iniziato anni fa sostituendo il nostro parti giano Gaetano Latino che fino ad allora aveva portato nelle scuole la sua testimonianza diretta e così ho cominciato a documentarmi per approfondire le biografie dei nostri partigiani e deportati. Ci sono alcuni aspetti delle loro vite che voglio sottolineare: erano persone semplici, quasi tutti operai con studi che si limitavano alla scuola elementare e tuttavia hanno saputo cogliere, spesso fin dall’inizio, il lato oscuro del fascismo, la sua violenza liberticida; alcuni di loro hanno attra versato tutto il ventennio e la guerra senza mai deflettere, subendo il carcere, il confino, le prepotenze, convivendo con il rischio costante di essere traditi e arrestati.

Coraggiosi, insomma, oltre ogni dubbio…
Hanno fondato le loro convinzioni su valori così profondamente sentiti da mettere nel conto di dover pagare un prezzo anche molto alto. Penso in particolare a Carlo Meani che scriveva nei suoi appunti: ‘Credo al bene, alla giustizia, alla verità, al l’uguaglianza, ai doveri e diritti miei e verso il prossimo’. Penso an che ai giovani di 18-20 anni che si sono uniti ai combattenti sulle montagne. Raccontava Dino Brusamolin: ‘Noi ci siamo trovati in mezzo alla bufera, però quando ero coi partigiani io ero felice’. Felice nonostante la paura, felice anche nel dolore per i compagni caduti in battaglia, felice perché si sapeva di aver fatto la scelta giusta. Perciò quello che io ho ricavato dalle loro storie è un grande senso di riconoscenza e di ammirazione”.

È in atto un tentativo, da parte della destra, di riscrivere la storia. Come vive questo periodo?
“Si tratta di un tentativo che, anche nella nostra città, punta a modificare nei cittadini l’immagine del passato attraverso una serie di scelte apparentemente slegate ma che lasciano trasparire un disegno: intitolazioni o mancate intitolazioni, equipara zioni inappropriate, pezzi di storia tralasciati e così via, il tutto per accreditare una diversa visione del ventennio che l’ANPI cittadina si impegna puntualmente a denunciare”.

Lei, piccola, appare in una foto d’insieme che raffigura molti cooperatori reduci dalla Resistenza. Quali sentimenti le suscita quel l’immagine?
“Grande emozione nello scoprirmi tra questi autentici ‘eroi’ e grande senso di responsabilità nel mio attuale ruolo di presidente dell’ANPI che cerca di mantenere viva la loro memoria e di portare avanti nel presente i loro valori”.

Stefania Vezzani

Collaboro col giornale dal 2013. La mia indole, allegra e cordiale, mi aiuta ad affrontare la vita con ottimismo.

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