26 Aprile 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

25 Aprile, la straordinaria risposta di Cinisello alla censura del sindaco

Non deve essere stata semplice la giornata di ieri per il sindaco di Cinisello Balsamo, il leghista Giacomo Ghilardi. Che si è trovato in piazza a celebrare il 25 Aprile per la prima volta contestato dalla folla. A sera affida ai social la sua amarezza; “Mi trovo costretto, con grande rammarico, a stigmatizzare alcuni comportamenti inappropriati che si sono verificati durante la cerimonia odierna. I partiti di sinistra e i centri sociali si sono adoperati per creare dissidi e contestazioni”.

Eppure era nell’aria. Visto che per la prima volta dopo 80 anni nella storia di una città, dove molti partigiani hanno pagato con la vita il loro contributo alla Liberazione, all’ANPI non è stata data la parola durante la celebrazione ufficiale. La giunta di destra aveva deciso l’esclusione che il sindaco rivendica come giusta, perché i rappresentanti dei partigiani non avevano preso parte all’annuale riunione con le associazioni per l’organizzazione del 25 Aprile.

“Abbiamo preparato questa celebrazione coinvolgendo tutte le associazioni presenti sul territorio, tutte hanno accettato l’invito portando il loro prezioso contributo, tutte tranne una: l’ANPI, ebbene, pur rispettando la scelta di non aderire all’invito, Vorrei ricordare a ANPI che il 25 aprile è la festa degli italiani, di tutti gli italiani e come tale non è di proprietà di nessuno”, tuona il sindaco. Dimostrando di aver inteso davvero poco della storia della Resistenza e del sacrificio essenziale, anche a Cinisello Balsamo, dei partigiani, la cui associazione non può essere considerata, in questa occasione, come una qualsiasi delle altre.

Così ieri la piazza si è riempita di centinaia di persone, come non si era mai visto. Tante le bandiere di partito, che il sindaco aveva invitato a non portare per rispettare l’invito del governo alla sobrietà nei giorni del lutto per la morte di papa Francesco. Tanti gli slogan e il canto spontaneo di Bella Ciao, la canzone della Resistenza esclusa ogni anno dal protocollo del comune.

E poi la parola è andata finalmente al rappresentante di ANPI, dopo il momento ufficiale di via Mariani, con il discorso contestato del primo cittadino davanti alla pietra commemorativa dei partigiani. C’è stato spazio anche per l’intervento di Luca Stanzione, segretario della CGIL di Milano che da subito aveva stigmatizzato la censura imposta dalla giunta di destra a Cinisello Balsamo.

“Abbiamo cantato Bella Ciao, nonostante volessero impedircelo. Abbiamo portato le nostre bandiere non per dividere, come dice qualcuno, ma perché aderiamo non solo come singoli ma anche come forze politiche ai valori della Resistenza. Abbiamo svolto i nostri interventi, che ci volevano negare, per ricordare la storia di Cinisello Balsamo e il sacrifico che tanti cinisellesi hanno dato nella lotta contro il nazifascismo”, ha scritto in serata sui social Andrea Catania, segretario del Partito Democratico.

Redazione "La Città"

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