29 Aprile 2025

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Il giorno di Ramelli a Sesto. La cerimonia e il presidio antifascista

Si tiene oggi a Sesto San Giovanni la cerimonia di intitolazione di un’area verde tra via Cavallotti e via Cadorna a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, due esponenti del Movimento Sociale Italiano uccisi negli anni ’70. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Di Stefano (Lega), ha suscitato forti polemiche e proteste da parte di associazioni antifasciste e partiti di centrosinistra.​

Alla cerimonia di intitolazione partecipano esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui Ignazio La Russa. L’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda (FdI) ha difeso la scelta, affermando che l’iniziativa rientra nei progetti comunali “sistema delle piazze” e “luoghi identitari”, e che lo slargo è stato riqualificato con elementi che richiamano il tricolore italiano.

Tuttavia, l’intitolazione ha incontrato l’opposizione dei partiti del centrosinistra e di diverse associazioni, tra cui ANPI, ANED, ACLI ed Emergency, che hanno organizzato un presidio antifascista e democratico in piazza della Resistenza oggi alle 18:30.

L’assessore Lamiranda ha criticato le proteste, definendole “antidemocratiche” e affermando: “È normale che la polizia debba presidiare uno spazio pubblico per non farlo vandalizzare e imbrattare? La vera vergogna è che a Sesto San Giovanni ci siano ancora persone così antidemocratiche che fomentano odio e non hanno rispetto dei morti e della cosa pubblica”.

L’intitolazione dello slargo a Ramelli e Pedenovi ha riacceso il dibattito sulla memoria storica e sull’opportunità di dedicare spazi pubblici a figure controverse. Mentre l’amministrazione comunale rivendica la scelta come un atto di riconciliazione e memoria, le associazioni antifasciste la considerano una provocazione e un tentativo di revisionismo storico.

Redazione "La Città"

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