
Sfregiati i volti dei partigiani. E domani la piazza di Ramelli
Clima politico tesissimo a Cinisello Balsamo dove non si fermano le polemiche del 25 Aprile e dove per la seconda volta in pochi giorni è stato vandalizzato il manifesto che ricorda l’80esimo anniversario della Liberazione, affisso dai partiti del centrosinistra nel centro della città.
Questa volta i vandali si sono accaniti in maniera violentissima, strappando anche le foto dei partigiani che campeggiavano nel manifesto, martiri che hanno perso la vita per garantire la libertà di parola anche a chi, vigliaccamente, commette questi atti. Un fatto che preoccupa le forze democratiche cittadine e che da molti viene interpretato come una conseguenza delle aspre polemiche dei giorni scorsi.
Durante la cerimonia del 25 Aprile il sindaco Giacomo Ghilardi era stato contestato dal pubblico per aver impedito all’Anpi di parlare e aver invitato i partiti a non portare le proprie bandiere. Contro “l’editto Ghilardi” si era schierata anche la CGIL di Milano con la presenza in piazza Mariani del segretario Luca Stanzione.
Ma le polemiche non finiscono qui. Inizia una settimana di altre tensioni con le cerimonia di intitolazione di due piazze al militante di estrema destra Sergio Ramelli, ucciso 50 anni fa, a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, previste rispettivamente per stasera e domani alle 18.30.
A Cinisello in concomitanza con la cerimonia del comune per l’intitolazione della piazzetta di via Frova a Ramelli, è previsto un presidio organizzato dai partiti di centrosinistra e alcune associazioni in via Mariani, nei pressi della targa dedicata alla memoria dei partigiani.
Il Collettivo 20092 invece ha annunciato un altro presidio vicino al luogo dove avverrà l’intitolazione che si terrà alle 17.30. Gli slogan che accompagnano il raduno, previsto per le 17.30, sono molto chiari. “Non possiamo e non vogliamo permetterlo, né a Cinisello Balsamo né altrove. Fuori i fascisti dalle città! Nessuna piazza, nessuno spazio. La lotta antifascista è lotta contro la menzogna, il sovranismo, il colonialismo, il razzismo, la repressione, lo sfruttamento”.